Glincolti, indigeni locali veneti, da un paio d’anni compiono scorribande musicali sul territorio nazionale.
Nati nel 2007 per divertimento dall’amicizia tra il chitarrista Alessandro Tedesco (ex OJM) e il batterista Roberts Colbertaldo, per strada raccolgono un bassista, Andrea Zardo, e un altro chitarrista, Federico “Jek” Iacono, con l’intento di terrorizzare nuovi audioascoltatori e videoamatori.
La band si distingue fin da subito per l’assenza della parte vocale, sostituita da spezzoni strumentali carichi di espressività capaci di sostituire la stessa.
Registrano quindi nella primavera 2009 in primo album, “Visti & Imprevisti” autoprodotto e distribuito dalla Go Down Records, caratterizzato da chitarre taglienti e riff settanteschi arricchiti dalla potente ma raffinata sezione ritmica lasciando molto spazio all’improvvisazione.
Dopo quasi 2 anni di tour e stagioni concertistiche alla fine del 2010 viene pescato il quinto elemento, Alessandro Brunetta (sassofoni,clarinetto,armonica a bocca e tastiere) detto “Bruno”, polistrumentista amante del rhythm and blues e del progressive rock capace di dare un tocco più “nero” alla band.
Il 2011 fu segnato dalla decisione di Federico di abbandonare il gruppo: entra così a far parte dell’equipaggio anche Alberto Piccolo, che con le sue reminiscenze blues e il sempre fedele bottleneck regala al suono del gruppo un colore ancora più melodico.
Quest’ultimo, supportato dalla band, vince nell’Autunno 2011 il concorso trevigiano ‘Parola alla chitarra’ presieduto da Tolo Marton.
All’inizio del 2012 viene registrato il secondo album intitolato semplicemente “Glincolti” che vede la presenza di Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa, Afterhours) al flauto traverso, organo, clarinetto basso e percussioni.